Lavoratore metalmeccanico

Dopo una trattativa durata 15 mesi e uno sciopero generale di categoria, Federmeccanica e Assistal hanno raggiunto un’intesa con i sindacati Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale metalmeccanici e installazione impianti, scaduto nel 2019. Tra le novità per i lavoratori dipendenti – circa 1,6 milioni in Italia – un aumento salariale di 112 euro sui minimi, diluito in 4 tranche a partire dal prossimo giugno fino a giugno 2024, quando il contratto scadrà nuovamente. Confermato il benefit flessibile da 200 euro all’anno, confermato dal contratto precedente.

Cambiano anche i livelli di inquadramento e le competenze all’interno delle aziende, ricomprese in quattro “campi di responsabilità di ruolo,” accanto a sei criteri di professionalità: autonomia-responsabilità gerarchico funzionale, competenza tecnico-specifica, competenze trasversali, polivalenza, polifunzionalità, miglioramento continuo e innovazione correlati ai nuovi sistemi integrati di gestione. Dalle precedenti 10 categorie di inquadramento, risalenti al 1973, si passa a 9 livelli.

Infine, si rileva il restyling del contributo aziendale per il fondo Cometa di previdenza complementare, che viene innalzato dal 2% al 2,2% per i nuovi iscritti al di sotto dei 35 anni.

“Siamo molto soddisfatti del grande risultato raggiunto dopo mesi di trattative, affrontate con un grande senso di responsabilità dalle imprese che hanno fatto uno sforzo comune per andare incontro alle richieste avanzate dalle Organizzazioni Sindacali. Il contratto della Installazione di impianti e dell’Industria Metalmeccanica che abbiamo appena sottoscritto insieme a Federmeccanica e Fim, Fiom e Uilm, rappresenta da un lato il consolidamento di tutti quegli elementi positivi emersi dal rinnovo del 2016, quali le relazioni industriali, la formazione obbligatoria e la salute e sicurezza sul lavoro, e dall’altro l’introduzione di elementi di novità rilevanti a partire da una nuova concezione dell’inquadramento professionale che va a sostituire il modello introdotto nel 1973,” ha commentato Angelo Carlini, presidente di Assistal. 

 

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