Anche se in rialzo già da un anno, con lo scoppio della guerra il prezzo delle barre di ottone è fuori controllo. Raggiunta quota 8,60 euro al chilo

La guerra tra Russia e Ucraina ha aggravato un trend emerso già a inizio anno ovvero l'impennata del prezzo dell'ottone, materiale prima base nel settore della rubinetteria.

Le quotazioni della barra non facevano registrare prezzi così alti da due anni: se il 5 settembre 2018 un chilo di ottone costava 3 euro e 76 centesimi, il 29 gennaio 2021 si era passati a 5,34 euro e attualmente viaggia a quota 8,60 euro al chilo.

Il prezzo fuori controllo rischia di far collassare il settore. Si tratta di una situazione oggettivamente insostenibile, come denunciato da alcune fra le più rappresentative aziende produttrici della rubinetteria nazionale.

In un articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa, si evidenzia il rischio concreto di andare fuori mercato: "Dopo le problematiche causate dalla pandemia, si era già innescata una spirale di rincari, che i produttori non saranno in grado di continuare ad assorbire". A questo punto, come ha sottolineato Maurizio Bellosta, Vicepresidente AVR "per il settore cromato, il timore è che sia in gioco la sopravvivenza stessa di uno dei comparti che trainano l’economia nazionale".

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