installatore fotovoltaico

Approvato alla Camera un emendamento al Decreto Semplificazioni, che modifica il contestato D.Lgs. 28/2011. Esulta CNA Installazione Impianti

Una delle richieste più urgenti in materia di semplificazione, avanzate da tempo dalle principali associazioni di settore – si veda ad esempio l’intervento di CNA Installazione Impianti sull’ultimo numero della nostra rivista – ha trovato finalmente ascolto nella politica: alla Camera è stato approvato infatti un emendamento che modifica l’art. 15 del D.Lgs. 28/2011, sostituendo il comma 7. Il nuovo testo prescrive che: 

A decorrere dal 1° gennaio 2022, i titoli di qualificazione di cui al presente articolo sono inseriti nella visura camerale delle imprese dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura competenti per territorio, che li ricevono dai soggetti che li rilasciano.

Approvato dalle Commissioni riunite Affari costituzionali e Ambiente tra gli emendamenti al Decreto Semplificazioni (D.L. 77/2021) in corso di conversione in legge, l’emendamento è stato presentato dagli onorevoli del gruppo di Italia Viva Sara Moretto e Marco Di Maio e, se confermato anche nella versione definitiva della legge, risolve un’annosa questione che coinvolge le imprese installatrici.

Dal 2011 è in vigore infatti un sistema di qualificazione degli installatori di impianti FER che prevede il mantenimento della qualificazione – ottenuta grazie ai requisiti previsti dal D.M. 37/08 – mediante la frequenza obbligatoria di 16 ore di formazione ogni tre anni (art. 15 del D.Lgs. 28/2011). 

Il problema, come da tempo denunciano le associazioni di categoria è che nel decreto non viene fatto riferimento all’obbligo, da parte delle Camere di Commercio, di inserire nella visura camerale delle imprese la qualificazione ottenuta e l’assolvimento dell’obbligo di aggiornamento necessario.

Una carenza che, negli anni, ha creato notevoli problemi alle imprese: dopo aver svolto il percorso formativo di aggiornamento, non è possibile riscontrare da nessuna parte l’avvenuta qualificazione e lo svolgimento del percorso di aggiornamento obbligatorio. In questo modo, di fatto, risultano equiparate le imprese che hanno adempiuto regolarmente a un obbligo di legge a quelle che non avevano compiuto alcun percorso di qualificazione, con il risultato di una discriminazione e una concorrenza sleale.

“Si è risolto positivamente – sottolinea con soddisfazione Carmine Battipaglia, Presidente degli Impiantisti CNA – un problema che avevamo da tempo segnalato alla politica. Con l’inserimento della qualificazione nella loro visura camerale le imprese possono oggi dimostrare di essere abilitate a installare impianti FER distinguendosi dagli operatori poco trasparenti la cui scarsa professionalità ha contribuito in questi anni a rendere il mercato meno limpido”.

 

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