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Lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate rispondendo all’interpello presentato da un condominio di Cortina d’Ampezzo

Con la risposta all’interpello n. 907-1952/2021 (PDF), l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che installare un impianto a biomassa nei condomini, in sostituzione di una vecchia caldaia, è un intervento consentito nell’ambito del Superbonus, purché ciò avvenga in abbinamento a un edificio “trainante” di isolamento termico dell’edificio.

Si tratta di una questione “annosa”, su cui da tempo l’AIEL aveva richiamato l’attenzione. Rispondendo all’interpello presentato da un condominio di Cortina d’Ampezzo, intenzionato a sostituire la vecchia caldaia a gasolio con una moderna caldaia a pellet, l’Agenzia chiarisce che, se rientra nei requisiti già previsti per l’Ecobonus “ordinario” (comma 2-bis dell'articolo 14 del decreto n. 63 del 2013), la caldaia a pellet può beneficiare del 110% in abbinamento a un intervento “trainante”.

I tetti di spesa e di detrazione

Complessivamente, il condominio potrà quindi sfruttare il Superbonus sia per la coibentazione dell’edificio, per un limite di spesa di 40.000 euro per le prime 8 unità e 30.000 per le ulteriori 4 unità, sia per quanto riguarda l’intervento “trainato” di sostituzione della caldaia condominiale con una a pellet, per un limite di 30.000 euro di detrazione, moltiplicato per le 12 unità, a condizione, per entrambi gli interventi, che le unità definite come “box auto coperti” facciano parte dello stesso edificio delle unità abitative.

Il commento di AIEL

“Affinché l’incentivo possa raggiungere gli obiettivi del legislatore di contribuire alla ripresa economica del Paese e di incrementare l’efficienza energetica del patrimonio edilizio privato, era necessario fare chiarezza anche sulla possibilità di abbinare interventi di sostituzione con impianti a biomassa” – commenta Valter Francescato, Direttore tecnico di AIEL. “La risposta positiva che arriva dall’Agenzia delle Entrate mette un punto fermo sul tema e conferma la bontà della soluzione offerta dal riscaldamento rinnovabile a biomasse, che si rivela ancora più interessante nelle aree interne e montane, dove gli edifici datati ancora alimentati con caldaie a gasolio centralizzate che andrebbero riqualificati sono molto numerosi e dove c’è la possibilità di realizzare filiere corte virtuose che valorizzano al meglio la risorsa legnosa.”

 

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