L'azienda che conta oggi oltre 2000 collaboratori si appresta a chiudere il 2022 con un fatturato di circa 290 milioni di euro

Il primo ottobre l’azienda CAME ha festeggiato i suoi primi 50 anni insieme a dirigenti e dipendenti che ne hanno fatto, e continuano a farne, la storia. A far da cornice a 50 anni di innovazione, passione per la tecnologia e l’evoluzione, l’Headquarters del Gruppo a Dosson di Casier alle porte di Treviso.

“Sono contento di essere qui e di condividere questo momento con tutti i nostri collaboratori, stakeholder e partner, che hanno contribuito a costruire la storia di CAME e che tuttora continuano a farlo – ha commentato Andrea Menuzzo, Presidente di CAME durante l’evento – Oggi festeggiamo i primi 50 anni della nostra realtà, la strada che abbiamo percorso è tanta come anche i successi raggiunti, possiamo esserne tutti fieri. Al contempo il nostro sguardo è già rivolto al futuro, agli importanti programmi di crescita dove tecnologia e integrazione diventeranno protagonisti sempre più rilevanti. In questi 50 anni abbiamo gettato le basi per poter un domani festeggiare i 100 anni di CAME e già dai prossimi giorni lavoreremo per raggiungere questo nuovo obiettivo.”

CAME

Sul palco a rendere omaggio alla storia dell’azienda anche il sindaco di Casier che ha consegnato all’attuale Presidente Andrea Menuzzo e al Fondatore Cavaliere Paolo Menuzzo una targa a nome di tutta la comunità. Sul palco in seguito anche il Presidente di Assindustria Veneto Centro, Lepoldo Destro che ha voluto omaggiare con una targa  la capacità di fare impresa del Cavaliere Paolo Menuzzo e ha così commentato: “Nonostante questo sia in generale un periodo di difficoltà con tutto ciò che sta accadendo, bisogna sempre credere nel futuro ed essere ottimisti. È attraverso questa filosofia che CAME ha saputo superare la prova del tempo e adattarsi a qualsiasi cambiamento, storico, di mercato e culturale, nel corso di questi 50 anni. Oggi siamo qui non per celebrare un punto di arrivo, ma una partenza verso nuove strade e nuovi traguardi.”

La storia di CAME

La storia di CAME inizia negli anni ’70 quando Paolo Menuzzo ideò FROG, il primo cancello ad apertura automatica grazie ad un motore elettromeccanico a tenuta stagna e completamente interrato, divenuto iconico. Infatti, in quegli anni possedere un cancello motorizzato era uno status symbol, e l’idea di renderlo un prodotto accessibile a tanti fu vincente. Secondo step BIMBO, il primo radiocomando miniaturizzato, finalmente tascabile e maneggevole, pensato per essere fissato al cruscotto o al parasole dell’auto, oppure riposto nella borsetta delle signore.

Gli anni '80 e il rapporto con gli installatori

Il primo capannone risale invece agli anni ’80, periodo in cui l'azienda ha intrapreso un rapporto con gli installatori per far crescere il business. Infatti, Il boom economico degli anni Ottanta ha significato l’evoluzione delle tecnologie e degli habitat: questo ha portato anche a una naturale evoluzione del know-how professionale. Le divisioni R&D di CAME si sviluppano maggiormente fino a diventare parti strategiche dell’apparato aziendale per poter rispondere al meglio alle nuove logiche di mercato che richiedono una produzione sempre più industriale e meno artigianale. Complice la forte domanda del mercato i risultati per CAME non tardano ad arrivare tanto che l’azienda riesce a trasferirsi nel suo primo capannone e, nel tempo, a creare una rete distributiva e produttiva sul territorio nazionale. CAME, contrariamente ad altre grandi aziende dell’epoca, decide di non puntare sulla pubblicità per farsi conoscere ma sulle persone, in particolare, coloro che portano le innovazioni al consumatore: gli installatori. Attraverso investimenti mirati di marketing sulla formazione, e alla partecipazione alle fiere di settore, CAME non solo aumenta il volume degli installatori fidelizzati ma contribuisce anche a far crescere la cultura dell’automazione.

CAME PoloLogistico

L'espansione in Europa e nel mondo

Nei '90 i primi l'azienda ha mosso i primi passi verso l’espansione sia in Italia che in Europa, mentre l’exploit tecnologico porta a un forte ampliamento di gamma delle automazioni. Gli anni 2000 segnano l’inizio delle acquisizioni e dell’espansione internazionale, nonché la capacità di CAME di intercettare un nuovo trend, il business della ‘sicurezza’. Arrivano poi i Grandi Progetti degli anni 2010, come Expo Milano 2015, che successivamente hanno portato all’era dell’integrazione tra i prodotti sia propri che terzi e alla realizzazione di importanti progetti in ambito urbano e collettivo, fino alla recente automatizzazione del sistema di controllo accessi per uno dei più grandi stadi del mondo in Qatar.

CAME Milano 2015

Così l’azienda, da piccola realtà locale con 4 dipendenti e un fatturato di 3 milioni di Lire ad inizio anni ‘70, cresce fino a diventare una holding da oltre 2000 collaboratori che ha chiuso il 2021 con un fatturato di 260 milioni di euro e che si appresta a chiudere il 2022 con un fatturato di circa 290 milioni di euro. In mezzo secolo la famiglia Menuzzo ha fatto molta strada e il successo li ha portati in ogni parte del mondo, soprattutto grazie all’opera di internazionalizzazione di Andrea Menuzzo, Presidente dell’azienda dal 2018. CAME oggi possiede 11 stabilimenti produttivi di cui 3 tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, e altri dislocati tra Francia, Spagna, Inghilterra, Turchia e Brasile; presidia il mercato con filiali in 20 Paesi, grazie a partner e distributori commerciali opera in 118 Paesi in tutto il mondo, e inoltre vanta 10 centri di R&D.

Il segreto di questo successo lo descrive bene la vision dell’impresa CAME: "Credere sempre in un mondo dove l’innovazione tecnologica sostenibile renda la vita delle persone più semplice, sicura e confortevole".

 

 

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