rifiuti condizionatore

Non smaltire correttamente il vecchio condizionatore può costare una multa – giustamente – molto salata: è successo di recente a un cittadino fiorentino di 60 anni, che in maniera sconsiderata ha abbandonato il motore di un condizionatore nei pressi di piazza Leopoldo a Firenze. Per sua sfortuna è stato rintracciato dagli agenti del reparto di Rifredi e dagli ispettori ambientali di Alia – l’azienda che si occupa, tra le altre cose, della gestione del ciclo dei rifiuti nel capoluogo toscano – e ha ricevuto una multa di 1200 euro. È stato possibile rintracciare il responsabile dell’abbandono del rifiuto grazie alla testimonianza di un residente, che ha assistito “in diretta” alla scena ed è riuscito ad annotare parzialmente il numero di targa del 60enne, segnalandolo alla polizia municipale.

Come smaltire correttamente il vecchio condizionatore

I condizionatori sono classificati come rifiuti RAEE (Rifiuto di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e come tali vanno smaltiti all’interno di un apposito centro di raccolta. In caso di sostituzione del vecchio condizionatore con un nuovo, il cliente può usufruire del ritiro 1 contro 1, consegnando il vecchio apparecchio al negoziante o all’installatore, che lo ritirerà gratuitamente. 

Per legge, al momento della disinstallazione, l’F-Gas contenuto nei circuiti del climatizzatore non deve essere disperso nell’ambiente, ma mantenuto all’interno dell’apparecchiatura. In alternativa, può essere gestito da un tecnico frigorista certificato, in possesso cioè di un patentino per il trattamento degli F-Gas.

L’installatore/distributore può scegliere di trasportare il vecchio apparecchio verso:

  • un centro di raccolta comunale;
  • un luogo di raggruppamento di sua proprietà.

Proprio come un distributore con punto vendita, anche l’installatore può effettuare un deposito preliminare alla raccolta, a condizione che i RAEE raggruppati siano suddivisi per categoria e separati da eventuali altri rifiuti pericolosi. È inoltre necessario che il luogo di raggruppamento:

  • sia di proprietà dell’installatore, pavimentato e non accessibile a terzi;
  • offra ai RAEE adeguata protezione da acque meteoriche e dall'azione del vento, anche grazie a sistemi di copertura mobili.

Dal luogo di raggruppamento, l’installatore può trasportare i RAEE direttamente al centro di raccolta comunale abilitato per la distribuzione, oppure incaricare un operatore specializzato per il trasporto dei RAEE verso l’impianto di trattamento. Il trasporto dal luogo di raggruppamento al centro di raccolta comunale va in ogni caso effettuato al raggiungimento di 3500 kg di RAEE oppure ogni 3 mesi. Se non si raggiunge questo quantitativo, il tempo a disposizione non può comunque superare l’anno.

Quali sono gli adempimenti obbligatori a carico dell’installatore?

Per tutte le attività di raccolta e trasporto RAEE in regime 1 contro 1 gli installatori, oltre a informare chiaramente il consumatore, hanno l’obbligo di iscriversi all’apposita sezione (categoria 3-bis) dell’ANGA -Albo Nazionale Gestori Ambientali per le attività di distribuzione delle apparecchiature e trasporto dei RAEE domestici.

Inoltre, devono garantire la compilazione e tenuta di tutta la documentazione semplificata per l’1 contro 1 cioè:

  • il documento di trasporto in tre copie;
  • lo schedario numerato progressivamente, che sostituisce il registro carico/scarico.

Le sanzioni

Il distributore che non ritira a titolo gratuito un RAEE ed effettua il trasporto di rifiuti senza la documentazione prevista dall’1 contro 1 è soggetto a sanzioni amministrative pecuniarie. L’omessa iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali per il trasporto RAEE prevede invece una sanzione penale (pena dell'arresto da tre mesi a un anno) o un’ammenda pecuniaria, se si tratta di rifiuti non pericolosi, oltre al sequestro del mezzo con cui è stato effettuato il trasporto.

 

Pin It