A dirlo è uno degli ultimi rapporti della PNAS. Inoltre l'utilizzo del propano nella refrigerazione farebbe ridurre anche i costi operativi per gli operatori di settore

I condizionatori d’aria split (AC) sono attualmente gli apparecchi più utilizzati per il raffreddamento degli ambienti in tutto il mondo. Ma hanno un significativo impatto climatico, sia per la fornitura elettrica necessaria al loro funzionamento che deriva da combustibili fossili, sia per l'utilizzo di refrigeranti con un GWP elevato.

I condizionatori a propano

Da diversi anni i produttori asiatici ed europei utilizzano il propano (noto anche con il nome commerciale HC-290, con GWP100 <1) in condizionatori portatili sigillati ermeticamente. I condizionatori split ad alta efficienza energetica che utilizzano propano come alternativa a basso GWP all’HFC-410A (o HCFC-22) sono disponibili in commercio nei mercati cinese e indiano e rappresentano circa il 2% delle vendite annuali in India. Quelli che utilizzano propano si comportano in modo simile a quelli che utilizzano HFC-32 e sono più efficienti degli apparecchi attualmente diffusi che utilizzano HFC-410A e HCFC-22. Inoltre, gli impianti a propano si comportano meglio nei climi caldi. 

Un gas a basso impatto ambientale

Una valutazione degli studi sulle prestazioni climatiche del ciclo di vita indica che i condizionatori che utilizzano propano hanno impatto climatico più basso rispetto alle altre alternative a basso GWP dell’HFC-410A in questo settore, principalmente a causa delle minori emissioni di refrigerante (tanto durante la fase di utilizzo in la durata dell’apparecchiatura quanto nella fase di fine vita), seguite da un minor consumo di energia rispetto ad altre alternative a basso GWP. Rispetto alle unità basate su HFC-410A, gli AC splittati a propano hanno costi di produzione più elevati di circa il 6-10%, perché necessitano di ulteriori misure di sicurezza. Tuttavia, i loro costi operativi sono inferiori poiché sono più efficienti e utilizzano dal 40 al 60% in meno di refrigerante (propano) rispetto ad HFC-410A. Inoltre, l’HFC-32 è infiammabile, a differenza dell’HFC-410A, ma il propano è più infiammabile dell’HFC-32 e la sua infiammabilità è classificata al grado A3. 

I risultati del report di PNAS

Con l’uso continuato del refrigerante HFC-410A negli split, le stime mostrano che le emissioni annuali globali di HFC aumenterebbero da 0,4 Gt CO2 eq nel 2017 a 1,7 Gt CO2 eq nel 2050 e 2,6 Gt CO2 eq nel 2100. Il passaggio all’HFC-32 negli split ridurrebbe queste emissioni su base annua del 38% nel 2050 e del 51% nel 2100, mentre il passaggio al propano le ridurrebbe di quasi il 100% nel 2060. Il passaggio da HFC-410A ad HFC-32 può ridurre del 44% tra il 2017 e il 2100 le emissioni cumulative globali di HFC dagli split, mentre l’adozione del propano potrebbe invece ottenere una riduzione cumulativa dell’88% nello stesso periodo. 

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