Mario Cerri, Presidente di Confartigianato Siena, in un’intervista al Corriere di Siena denuncia un problema che rischia di privare la comunità di servizi essenziali

La crisi legata al Covid-19, unita all’eccessiva burocrazia italiana, rischia di privare la comunità di Siena di figure essenziali come idraulici e elettricisti. Questo è l’allarme lanciato dal Presidente di Confartigianato Siena, Mario Cerri, nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere di Siena.

“Fatichiamo a trovare un idraulico o un elettricista. È un problema serio e nessuno ne parla, forse si pensa che quando abbiamo bisogno di una riparazione urgente possiamo chiamare Amazon”.

Il problema nasce dal fatto che è troppo complicato e oneroso per le aziende artigiane assumere un apprendista oggi. In particolare Cerri sottolinea come i fondi, una volta destinati alle botteghe per formare e assumere i giovani, attualmente vengano utilizzati per altre misure, come il reddito di cittadinanza. Neanche la burocrazia aiuta in questo senso, anzi: “La realtà è che con il Covid la burocrazia è addirittura peggiorata. Penso al bonus del 110%, che anche a Siena non sta decollando, ci sono troppi cavilli”.

Inoltre le misure messe in campo dal governo per aiutare le aziende non sono sufficienti a coprire le perdite e quindi molte realtà stanno chiudendo. Per sbloccare questa situazione di stallo, secondo Cerri si potrebbero ridurre l’Imu e la Tari per dare un respiro alle imprese in difficoltà a causa della crisi. I mesi estivi possono rappresentare una ripartenza per una città turistica come Siena: “Sicuramente i turisti aiuteranno a vivere con maggiore serenità i prossimi mesi – prosegue Cerri – Ma dopo luglio, agosto e settembre arriveranno ottobre e novembre e il rischio è di ritrovarsi nella situazione in cui siamo adesso, o magari peggio. Occorre che la politica, a tutti i livelli, torni a parlare di lavoro e di misure concrete per favorire le aziende”. In conclusione Cerri si sofferma sul settore dell’edilizia: “L’edilizia invece sta riprendendo e questo ovviamente è un aspetto positivo, perché costruire una casa o un palazzo crea anche un indotto del quale altre aziende possono beneficiare”.

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