In un'interrogazione alla Camera, il sottosegretario Freni (MEF) apre uno spiraglio ma non prima delle previsioni DEF per il 2022

Carenza di materie prime, caro energia e incertezza normativa hanno rallentato non poco i cantieri, con gli edifici unifamiliari il rischio è di non riuscire a rispettare il completamento del 30% dei lavori complessivi entro il 30 giugno 2022, come previsto al comma 8-bis.

Il problema è stato sollevato il 30 marzo nel corso di un'interrogazione, la 5/07776, a risposta immediata in VI Commissione (Finanze), presentata da un gruppo di deputati della Lega e primo firmatario Alberto Luigi Gusmeroli. Nel corso dell'interrogazione, il sottosegretario Freni ha spiegato che:  “Sono in corso presso i competenti uffici dell’Amministrazione finanziaria e degli altri Dicasteri interessati approfondimenti istruttori per valutare una proroga del termine del 30 giugno 2022 per l’espletamento degli interventi sulle unità immobiliari unifamiliari compatibilmente con le previsioni inserite nel documento di finanza pubblica per il 2022 in corso di predisposizione”.

Gusmeroli dal canto suo ha giudicato positivamente la risposta. Ha osservato, infatti, come la possibilità che la proroga possa essere riconosciuta compatibilmente con le previsioni del Documento di economia e finanza per il 2022, in corso di predisposizione, autorizzi a sperare che la stessa possa essere introdotta nel prossimo mese di maggio. Ha auspicato quindi che la durata della proroga possa essere congrua e tener conto di tutte le problematiche, illustrate nell’interrogazione, che hanno causato ritardi nei lavori.

L'appello di Angaisa al governo

Anche Angaisa chiede al governo una proroga per i lavori sugli edifici unifamiliari. Una proroga permetterebbe di salvaguardare il circolo virtuoso innescato dagli incentivi del superbonus 110%, minato negli ultimi mesi da un quadro normativo instabile e dalle turbolenze di un mercato alle prese con il caro energia e la mancanza di materie prime.

“In considerazione del protrarsi di uno scenario congiunturale particolarmente difficile come quello attuale, riteniamo fondamentale una proroga al 31 dicembre 2022 per il completamento del 30% dei lavori” spiega Maurizio Lo Re, presidente Angaisa “Siamo convinti di interpretare il pensiero delle principali organizzazioni riconducibili al settore dell’edilizia con questa richiesta sull’applicazione del superbonus. Sappiamo che diverse forze politiche si sono già mosse per far approvare questa proroga in tempi brevi e, a questo proposito” precisa “accogliamo in maniera estremamente positiva l’apertura manifestata da Federico Freni, sottosegretario del MEF. Ora è necessario passare dalle dichiarazioni di intenti ai fatti” conclude Lo Re “salvaguardando l’efficacia di uno strumento fondamentale per promuovere la riqualificazione impiantistica e l’efficientamento energetico del parco immobiliare nazionale”.

 

 

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