bagno nero

Dalla ceramica all’acciaio inossidabile, passando per le resine e i polimeri sintetici: breve rassegna dei materiali più utilizzati e delle loro caratteristiche

La stanza da bagno, sala da bagno, o semplicemente bagno oppure toilette, è un locale adibito alla sede di apparecchi igienici, che nel corso del tempo ha assunto sempre maggior rilievo nel contesto delle case private assorbendo influenze che derivano dal living, subendo quindi le mode e le tendenze di gusto.

Dovendo trattare di materiali, il primo aspetto da affrontare è la distinzione tra il rivestimento e il pavimento, gli apparecchi igienici e i complementi di arredo con gli accessori. Del resto, questa puntualizzazione evidenzia la sequenza con cui un bagno viene configurato.

I rivestimenti

La ceramica

Iniziamo quindi questa trattazione ponendo la nostra attenzione ai rivestimenti, con la puntualizzazione che in questo testo non verranno presi in considerazione i materiali naturali come pietre o legni. Quando pensiamo al rivestimento o al pavimento di un ambiente bagno il pensiero ci suggerisce immediatamente la ceramica. Le mattonelle, anche se condizionate dalle mode per quanto riguarda colori, formati e dimensioni, rappresentano sostanzialmente una scelta scontata. La diversa concentrazione dei componenti, come argille, feldspati, sabbia silicea, ossidi di ferro, allumina e quarzo, determina il colore del supporto di base che potrà essere tendente al “rosso” o al “bianco”. Il processo di produzione prevede la pressatura della miscela, la smaltatura superficiale quindi, in base alle modalità di produzione e delle temperature di cottura, otteniamo le “mono-cotture”, classiche mattonelle da pavimentazione brillanti e con una superficie molto resistente, o le “bi-cotture”, che offrono un aspetto più brillante, un peso minore, ma una superficie più delicata, quindi più indicata per rivestire le pareti.

bagno piastrellato

Il grès naturale

Sebbene prodotto con gli stessi materiali, differisce dalle ceramiche il “grès naturale”. In questo manufatto, la differenza viene determinata principalmente dalla temperatura di cottura che oscilla tra i 1150 e i 1250 °C. In questo modo si determina la “ceramizzazione” dell'impasto, che gli attribuisce le tipiche caratteristiche di resistenza alle abrasioni, durezza dell’impasto e impermeabilità.

Le cementine

Una delle alternative alle piastrelle in ceramica è un manufatto antico, recentemente tornato in voga: le “cementine”, o pastine di cemento. Si tratta di mattonelle a più strati che, introdotte nel mercato alla fine dell’ottocento, ancora oggi vengono realizzate con un processo manuale sostanzialmente immutato. Su una base composta con sabbia e cemento portland, sistemata in una forma, viene “posata” una miscela di polvere di marmo bianco, cemento bianco, sabbia e pigmenti di prima qualità. Al composto si applica un'adeguata pressione che produce il calore sufficiente per fondere i materiali della miscela.

Cemento crudo

Per chi non amasse le mattonelle e fosse alla ricerca di qualcosa di più naturale, la ceramica e le “cementine” possono essere sostituite dall’intonaco, ovvero, il “cemento crudo”. In pratica si tratta di un rivestimento a 3 strati dello spessore compreso tra 3 e 4 centimetri dall’aspetto continuo e vellutato a base di cemento, terre naturali, cere e calce. Certo si tratta di una soluzione adatta al rivestimento delle pareti, e richiede una continua manutenzione, ma dona un effetto molto particolare all’ambiente.

bagno cemento

Fibre di vetro, tessuto-non-tessuto, vinile

Se invece cerchiamo prodotti più tecnologici, la fibra di vetro, il tessuto-non-tessuto o il vinile sono i materiali con cui vengono realizzate le carte da parati destinate all’uso in bagno, sottoposte a trattamenti di impermeabilizzazione prima e dopo la posa. Optare per la carta da parati anche in bagno vuol dire ottenere pareti decorative e scenografiche, grandi superfici di colore, che si estendono dal pavimento al soffitto, uniformi e prive di fughe.

Le resine

Per quanto riguarda il pavimento rimane da citare la resina, ovvero un polimero termoindurente con reazione a temperatura ambiente. Solitamente la formulazione prevede l’impiego di due agenti: la resina liquida base e l’indurente che contiene gli agenti polimerizzanti e catalizzatori come epicloridrina e l’idrossido di sodio. In alcuni casi a questi vengono aggiunti pigmenti colorati o altri inerti, ne esistono di diversi tipi e i più diffusi sono:

  • resina cementizia, ideale per le pavimentazioni, resistente a urti, umidità e oli;
  • resina epossidica, usata anche per le pareti e l’arredamento;
  • resina acrilica, perfetta per gli ambienti umidi e la più utilizzata per i bagni.

I sanitari

Concluso il capitolo “rivestimenti”, possiamo orientare la nostra attenzione ai materiali con cui viene realizzato ciò che probabilmente rappresenta l’essenza stessa della sala da bagno: vasi sanitari, bidet, lavabi, piatti doccia o vasche.

Porcellana sanitaria e acciaio inossidabile

Per vasi e bidet, esistono ben poche alternative: l’acciaio inossidabile, adatto a luoghi come carceri o aree ad alto traffico di persone, o la porcellana sanitaria. Quest’ultima è un particolare tipo di ceramica formata da un impasto di caolino, feldspato e quarzo. Viene definita anche porcellana “dura" o “forte”, e ha come caratteristiche principali la capacità di non assorbire ciò con cui viene a contatto e l’elevata resistenza ai reagenti chimici. L’impasto in polvere, una volta reso fluido con l’aggiunta di acqua, viene “colato” in stampi per ottenere la forma desiderata e, una volta essiccato, viene cotto a una temperatura maggiore di 1280 °C.

lavabi moderni

Acciaio vetrificato e acrilici

Se invece rivolgiamo la nostra attenzione ai lavabo, ai piatti doccia, e soprattutto alle vasche, allora la scelta si amplia. Le vasche da bagno non possono essere realizzate con la porcellana sanitaria, mentre trovano nell’acciaio vetrificato e nei materiali compositi, o gli acrilici in genere, i materiali più adatti, perché consentono la realizzazione di oggetti molto grandi con superfici articolate.

Anche i lavabo e i piatti doccia hanno beneficiato dello sviluppo dei nuovi materiali, e oggi sul mercato sono disponibili articoli in solid surface – una resina composta di 1/3 di polimetilmetacrilato e 2/3 di pigmenti di allumina triidrato – o in composito minerale – composto di 3/4 di pietra dolomitica e 1/4 di resina sintetica, con trattamento superficiale che può essere il “gelcoat” o altre resine – e infine in acrilico – polimetilmetacrilato in lastre per termoformatura.

L’avvento di questi materiali ha contribuito a influenzare lo stile dei prodotti, spingendo ad affinare e migliorare anche la tecnica produttiva dei materiali tradizionali per ottenere forme e spessori impensabili fino a qualche anno addietro. Indipendentemente dalle valenze tecniche e dalle caratteristiche chimiche, ciò che valorizza maggiormente questi materiali è la loro straordinaria versatilità e la varietà materica, che li rende adatti a qualsiasi forma e contesto. Il successo di questi materiali è dimostrato anche dalla proliferazione dei nomi commerciali con cui le diverse marche identificano questi minerali sintetici; per i compositi abbiamo: “Mineralmarmo”, “Silexpol”, mentre per i solid surface la scelta si amplia: Corian, Hanex, Pietra luce, Betacril, Hi-macs, Staron, Avonite, Krion, Tecnoril, Crystalplant.

Arredi e complementi

Terminato anche il capitolo dei sanitari, non resta che citare i materiali impiegati per realizzare gli arredi e i complementi. In questo caso abbiamo una certa varietà determinata dalla molteplicità dei prodotti e delle soluzioni disponibili. Per tale ragione ci limiteremo a elencare sinteticamente i prodotti più comuni indicando per ogni tipologia i materiali con cui vengono normalmente realizzati.

bathroom green

Quelli che un tempo erano gli “accessori da bagno” venivano realizzati con termo-plastici come “ABS” – acrilonitrile butadiene stirene, ottenuto dalla polimerizzazione del gruppo acrilonitrile-stirene con il butadiene – “Nylon” – ovvero poliammide – mentre oggi quei pochi accessori ancora in voga sono realizzati in acciaio o acciaio inossidabile, e più raramente in zamak – una lega di zinco a cui sono aggiunti altri metalli come alluminio, magnesio e rame.

Ovviamente spesso capita che questi materiali si trovino combinati nello stesso oggetto. In poliuretano vengono realizzati parti di contenitori o pannelli di chiusura di mobili, mentre i sedili dei vasi sanitari e talvolta i sedili doccia o gli sgabelli sono realizzati con resine termoindurenti – le più comuni sono le ureiche e le melamminiche, che si ottengono per condensazione della formaldeide rispettivamente con urea e con melammina. Per concludere, è utile citare un nuovo materiale: “Paperstone” – composto realizzato con carta e cartoni riciclati resi poltiglia uniti da resine di origine vegetale – che si rivela particolarmente adatto per la realizzazione di pannelli, rivestimenti e contenitori.

 

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