caraffa filtrante

Il più diffuso è la caraffa filtrante (13,3%), seguito dalle apparecchiature per l’eliminazione del cloro o altre sostanze. I dati nell’indagine di Aqua Italia

Aqua Italia ha realizzato un’edizione speciale della propria indagine biennale sull’evoluzione dei comportamenti dei cittadini italiani nei confronti dell’acqua potabile, per verificare eventuali modifiche nei consumi legate alla pandemia.

I risultati dimostrano che la situazione pandemica ha effettivamente modificato l’attitudine degli italiani verso l’acqua del rubinetto (trattata o no), facendo registrare un aumento del 5% rispetto al 2020. Circa la metà della popolazione maggiorenne italiana (47,3%) dichiara di bere sempre/quasi sempre l’acqua potabile del rubinetto in casa/fuori casa, ma sono aumentati anche i consumatori occasionali (+6,5%), così suddivisi tra le diverse aree territoriali: Nord Ovest (50,6%), Nord Est (42,9%), Centro (54,8%), Sud (59,1%)

Nel periodo di pandemia il 13,5% degli intervistati dichiara che ha iniziato a bere più spesso l’acqua del rubinetto. Nel dettaglio, si conferma la maggiore presenza di chi beve l’acqua del rubinetto sempre/quasi sempre tra i residenti nelle aree Nord Ovest (49,4%), Nord Est (57,1%) e Centro (45,1%), mentre si rileva una minore incidenza tra coloro che vivono nel Sud (40,9%), dove risulta più alta della media la percentuale di coloro che bevono acqua del rubinetto più raramente o mai (29,5% verso una media nazionale del 25,2%).

Perché bere l’acqua del rubinetto?

Al primo posto tra i motivi per i quali gli intervistati dichiarano di bere acqua del rubinetto c’è l’attenzione per l’ambiente, per evitare di trasportare e smaltire bottiglie di plastica. Seguono la “comodità nel disporne”, la consapevolezza che “l’acquedotto comunale fa maggiori controlli sull’acqua rispetto ai produttori dell’acqua in bottiglia”, il “minor costo rispetto all’acqua in bottiglia” e infine la motivazione più semplice e immediata: “la bevo perché è buona”, decisamente favorita al Nord Ovest (25,7%), al Nord Est (20,1%) e al Centro (23,2%), molto meno al Sud (13,3%).

Sistemi di trattamento

Circa un terzo delle famiglie italiane (32,6%) possiede almeno un sistema di affinaggio dell’acqua, che permette di trattare l’acqua del rubinetto per ottenere migliori caratteristiche organolettiche. Significativamente più alta la presenza di almeno un apparecchio nel Sud della penisola (39,3%), seguita dal Centro (33,9%), Nord Ovest (28,8%) e Nord Est (26%). Il sistema più diffuso è la caraffa filtrante (13,3%), mentre le apparecchiature per l’eliminazione del cloro/altre sostanze sono presenti nel 9,8% delle famiglie.

Preoccupazione per le sostanze inquinanti

In merito alla preoccupazione degli italiani nei confronti della presenza di potenziali sostanze contaminanti, come ad esempio farmaci e sostanze chimiche, che non sono state ancora normate dalla legge italiana, se analizziamo le aree di residenza della popolazione, possiamo osservare che la preoccupazione maggiore per i contaminanti come farmaci e prodotti chimici viene espressa tra gli abitanti del Sud (32,1% vs 24,7% della media della popolazione). Al contrario, coloro che risiedono nel Nord della penisola manifestano una preoccupazione più contenuta per questa possibilità (23,1% e 18,3% vs. 24,7%).

Le casette dell’acqua

Sempre più comuni mettono a disposizione dei propri cittadini, attraverso appositi chioschi/casette, acqua potabile trattata o non trattata, refrigerata e addizionata di anidride carbonica con l'obiettivo di valorizzare l'acqua potabile stessa. Nel Nord Ovest si registra una maggiore conoscenza della presenza di chioschi erogatori di acqua potabile (80,8% vs. 76,1% della media), Nord Est (69,7%), Centro (77,7%) e Sud (74,8%). Al contempo, nel Nord Ovest si registra la maggiore penetrazione di individui i quali, pur conoscendo questa opportunità, non la utilizzano (42,3%). Nel Sud della penisola è concentrata la popolazione che risiede in comuni che, stando alle dichiarazioni e alla conoscenza degli intervistati, non aderiscono all’iniziativa (26,8%).

 

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