bombole di gas

I responsabili nazionali ed europei si sono riuniti per fare il punto della situazione a un evento organizzato dall’EFCTC

Il traffico illegale di gas fluorurati (HFC o F-Gas) rappresenta una seria minaccia al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni che si è prefissata l’Unione Europea: ne abbiamo parlato approfonditamente nell’inchiesta sul numero 5 di ottobre 2021 (Il mercato nero dei gas fluorurati preoccupa l’Europa). Il 23 novembre i responsabili politici delle istituzioni nazionali ed europee, insieme ai leader dell’industria, si sono riuniti per discuterne nell’evento “Il commercio illegale di HFC: le migliori pratiche degli Stati membri dell'UE”, organizzato da EFCTC e moderato dell’eurodeputato e presidente della commissione ITRE (Industry, Research & Energy) Christian-Silviu Busoi. 

Non esiste un unico modo per combattere le importazioni illegali di HFC, e per questo le autorità devono comportarsi con una certa flessibilità: “Dobbiamo rincorrere questi criminali, che sono molto intelligenti nel trovare nuove opportunità per fare profitti illegali”, ha commentato Ernesto Bianchi di OLAF, l’Ufficio Antifrode Europeo.  “La Commissione si sta adoperando per colmare questi buchi con l’aiuto del nuovo regolamento F-Gas che dovrebbe essere proposto l’anno prossimo” ha aggiunto Bente Tranholm-Schwarz, Deputy Head of Unit DG Clima alla Commissione Europea.

Alcuni Stati membri hanno fatto recentemente notevoli passi in avanti nell’affrontare il problema. Konstantinos Aravossis, Segretario Generale per l’Ambiente Naturale e l’Acqua presso il Ministero dell’Ambiente e dell’Energia Greco, ha parlato delle recenti misure introdotte nel Paese, dove sta per essere implementato un provvedimento per combattere il contrabbando di HFC. Pärtel Niitaru ha invece illustrato le misure pianificate dal Ministero dell’Ambiente estone, che prevedono un aumento delle sanzioni e il divieto di possesso e vendita di bombole monouso. 

La natura complicata del contrabbando di HFC porta le Autorità a individuare misure differenti per fronteggiare il problema. “Sanzioni più elevate sono solo una parte del puzzle, ma abbiamo anche bisogno di maggiori controlli” ha aggiunto Pärtel Niitaru. Tra le altre misure menzionate, l’equipaggiamento delle Autorità doganali con gli strumenti informativi necessari per il controllo delle importazioni.

La condivisione delle informazioni tra le Autorità dei diversi Stati membri è necessaria per tenere il passo delle organizzazioni criminali, ad esempio mettendo a fattor comune i servizi di intelligence e unificando dati provenienti da diverse fonti per comprendere e fronteggiare al meglio il commercio illegale di gas HFC. La cooperazione tra le parti permetterebbe un’applicazione uniforme dei controlli alle frontiere e sulle principali rotte. Il moderatore Cristian-Silviu Bușoi ha chiuso la discussione chiedendo agli europarlamentari di aumentare la consapevolezza sul problema, anche attraverso il coinvolgimento dei media, affermando che “il tema chiave è il rafforzamento del quadro normativo vigente”.

 

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