Presentati venerdì 25 marzo, i dati del report annuale mostrano una forte ripresa per il settore della climatizzazione con un fatturato che ha superato i 2 milioni di euro nell'anno appena trascorso

Numeri straordinari per il settore della climatizzazione nel 2021. A dirlo sono i dati della Rilevazione statistica Assoclima relativa al 2021, presentati lo scorso venerdì 25 marzo, condotta su un panel di 48 partecipanti, ampliato rispetto ai 41 del 2021.
imaclimaDalla rilevazione è emerso un fatturato Italia dei sistemi monosplit e multisplit complessivamente positivo sia a volume (+23%) che a valore (+26%); entrambe le tipologie di prodotti hanno riportato incrementi a due cifre rispetto all'anno precedente: +24% a volume e a valore per i monosplit, +19% a volume e +28% a valore per i multisplit. In crescita anche i sistemi VRF, che nel 2021 hanno guadagnato il 26% a volume e il 27% a valore, e i condizionatori monoblocco (+3% a volume e +6% a valore). Hanno perso alcuni punti percentuali rispetto al 2020 i climatizzatori trasferibili (-12% a volume e -10% a valore), mentre hanno guadagnato a valore (+7,7%) ma perso in termini quantitativi (-1,4%) i condizionatori roof top.

Boom di sistemi ibridi e pompe di calore

Il 2021 è stato un anno di grandi soddisfazioni soprattutto per il comparto idronico, dove le pompe di calore e i gruppi frigoriferi con condensazione ad aria hanno registrato incrementi del 120% a volume e del 130% a valore nel segmento di potenza fino a 17 kW. Performance molto interessanti sono state rilevate anche nelle fasce di potenza da 18 a 50 kW (+29% a volume e +27% a valore) e da 51 a 1500 kW (+6% a volume e a valore), che hanno portato a chiudere il 2021 con una crescita del 98% a volume e del 62% a valore. La parte del leone ancora una volta è stata fatta dai sistemi a pompa di calore, con incrementi percentuali complessivi del 108% a volume e del 80% a valore.

Uimagclimn andamento analogo, ma con numeri più contenuti, è stato rilevato per le pompe di calore e i gruppi frigoriferi con condensazione ad acqua: +12% a volume e +14% a valore per potenze fino a 17 kW, +6% e +13% per la fascia da 18 a 50 kW, +22% e +31% per macchine fino a 1500 kW.
Complessivamente, il fatturato Italia delle pompe di calore aria-acqua e acqua-acqua ha registrato, a panel costante, incrementi percentuali mai visti prima: +107% a volume e +77% a valore. I risultati sono stati ancora più eclatanti per i sistemi ibridi, con una variazione, sempre a panel costante, del +352% a volume e del +390% a valore rispetto al 2020.
“Ci si aspettava un 2021 in ripresa ma nessuno poteva immaginare che sarebbe avvenuta in maniera così rapida e importante”, ha spiegato il Presidente di Assoclima Luca Binaghi.

Gli installatori chiedono meno burocrazia

Nella seconda parte della presentazione della Rilevazione statistica Assoclima si sono confrontati i protagonisti della filiera della climatizzazione, con due panel in cui sono stati discussi i temi del momento. A partire dalla capacità dell’industria di far fronte a un tale vertiginoso aumento della domanda. “L’industria si sta organizzando, ma ci sono difficoltà sul fronte della logistica e sul fronte degli installatori”, spiega Alberto Villa, referente per i temi dell’efficienza energetica per Viessmann: “Non è pensabile che da un anno all’altro ci sia la manodopera specializzata per installare il triplo delle pompe di calore dell’anno precedente”. Dall’altro lato, gli installatori chiedono di essere valorizzati e non penalizzati con eccessivi adempimenti burocratici e formativi che poi non vengono riconosciuti dal mercato. Lo dice senza mezzi termini Diego Prati, responsabile nazionale di CNA Installazione Impianti: “Le nostre imprese, in questi ultimi anni, sono state particolarmente stressate. Ma l’impresa deve avere un vantaggio tangibile e una riconoscenza della propria qualificazione, mentre il mercato cerca innanzitutto il prezzo, non segue una logica del valore”.

I nodi della filiera

Filippo Busato, Presidente di AiCARR, ha messo in guardia dai rischi di un mercato eccessivamente “drogato” dagli incentivi governativi. Tutte le rivoluzioni tecnologiche ed energetiche hanno bisogno di incentivi, ma bisogna stare attenti a “dare troppa carota con un bastone troppo corto”. In altre parole: serve una pianificazione, una politica energetica, una progettualità che guardi al medio-lungo periodo. Esigenza sentita da tutti i “nodi” della filiera, e che pare davvero indispensabile per evitare uno “shock” dovuto alla fine degli incentivi attuali o ad un loro troppo brusco ridimensionamento.

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Di fronte alla consapevolezza di vivere un periodo per molti aspetti straordinario, cresce anche il bisogno di una maggiore integrazione e collaborazione tra tutti gli attori del mercato. Lo ribadisce più volte Maurizio Lo Re, Presidente di ANGAISA, in rappresentanza della distribuzione specializzata ITS, che esorta a “Cogliere le opportunità del PNRR, ma anche del PNIEC facendo sistema". 

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