diego prati

All’indomani del rinnovo degli organi dirigenti della Confederazione, facciamo il punto sulle sfide che attendono il mondo dell’impiantistica con Diego Prati, il nuovo Responsabile nazionale di CNA Installazione Impianti

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Diego Prati, ex Responsabile regionale Installazione Impianti di CNA Emilia Romagna, ora Responsabile nazionale di CNA Installazione Impianti. Dalla dimensione regionale a quella nazionale, quali sono i principali fronti su cui si muoverà l’associazione nel prossimo anno?

Certamente il salto è notevole: le problematiche che affrontavo come supporto tecnico al collega Guido Pesaro che mi ha preceduto ora le affronto in prima persona. Il mio avvicendamento coincide con il rinnovo degli organi dirigenti CNA che, grazie alla riforma statutaria in atto del sistema nazionale, permetterà di rafforzare la rappresentanza dei singoli mestieri. In sostanza si passerà dall’attuale configurazione di unione partecipata da portavoce di mestiere a una nuova configurazione suddivisa in 6 presidenti di mestiere, uno per ogni mestiere che compone l’unione installazione impianti (Ascensoristi, Elettrici Elettronici, Frigoristi, Riparatori elettrodomesticiTermoidraulici). Ogni presidente avrà un suo comitato esecutivo. Questa nuova configurazione ci darà la possibilità di presidiare con maggiore efficacia le problematiche della categoria, dando continuità alle azioni che abbiamo intrapreso fino adesso.

Alle problematiche già note (la qualifica FER, la qualificazione F-Gas, l’eccessiva burocrazia) stiamo osservando una preoccupazione in merito alla continua evoluzione normativa che sta invadendo anche la sfera della qualificazione delle imprese con ulteriori adempimenti, senza intervenire alla radice del problema, che è la necessità di rivedere completamente la legislazione del settore. Occorre aprire una serie di tavoli di confronto con il legislatore e le associazioni per ricondurre e riordinare diverse disposizioni che si sovrappongono creando enormi disagi per le imprese e oltretutto disattendendo gli scopi per le quali erano state concepite.

Potrebbe essere necessaria anche una riforma del D.M. 37/08?

Sì, mai come adesso occorre riprendere in mano la riforma del D.M. 37. Gli ultimi provvedimenti normativi e legislativi si stanno sovrapponendo, come già detto, in maniera confusa senza tenere conto di processi che da anni sono attivi e che sono tutt’ora vigenti. È necessario rivedere in un unico contesto tutti questi provvedimenti, cercando di armonizzarli. Bisogna pensare che la 46/90 era a tutti gli effetti una legge, e quindi soprastava gli altri provvedimenti. Da lì si è passati a un decreto ministeriale, che come efficacia è inferiore, e quindi presta il fianco a decreti legislativi o altre norme che si muovono in maniera autonoma e si sovrappongono, creando il disagio che stiamo vivendo ultimamente.

Avete già avviato un’interlocuzione con altre associazioni di categoria in questa direzione? E con attori istituzionali?

Certamente, abbiamo aperto un urgente confronto con le altre associazioni di categoria, in modo particolare con le associazioni che come noi rappresentano il tessuto imprenditoriale delle imprese che operano nella realizzazione e manutenzione degli impianti. Stiamo unendo le forze per intraprendere l’apertura di un tavolo di confronto con il legislatore e con gli organismi preposti.

Siete riusciti a ottenere l’inserimento della qualificazione FER nella misura camerale delle imprese. Da quando sarà effettiva? Cosa cambierà nel concreto?

Sì, la battaglia che CNA e le altre associazioni hanno intrapreso per ottenere l’inserimento nella visura camerale della qualificazione delle imprese che installano impianti alimentati da energie rinnovabili, si è conclusa con successo. I titoli di qualificazione FER saranno inseriti in visura camerale a decorrere dal 1° gennaio 2022. Questa risoluzione era necessaria per dare tutela e supporto alle imprese virtuose che hanno regolarmente assolto all’adempimento formativo e non ne potevano dare evidenza, e permetterà una distinzione dagli operatori poco trasparenti che concorrono in modo sleale sul mercato.

Abbiamo già aperto un’interlocuzione con Unioncamere e Infocamere per cercare di trovare un modo efficace per inserire questa scrittura, pur comprendendo che ci sono diverse difficoltà: la registrazione di questa qualifica è a livello regionale, e quindi occorrerà capire qual è la banca dati che potrà essere messa a disposizione per fare in modo che il processo
di inserimento avvenga in modo automatico senza particolari differenziazioni. Chiediamo che ci sia un unico metodo e un unico sistema, che tenga conto del titolo, della durata e della scadenza della qualificazione: sono queste le informazioni fondamentali che devono essere riportate, condividendo un unico standard, per evitare diverse interpretazioni regionali che rischiano di creare ulteriore confusione.

Dopo il calo dovuto alla pandemia, il mercato è ripartito, e la ripresa è trainata soprattutto dal settore edilizio. Dal vostro osservatorio, come sta andando? Le prospettive sono positive?

Stiamo registrando dei segnali positivi che fanno ben sperare, grazie all’introduzione dei diversi bonus fiscali per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico degli edifici, ma anche segnali negativi dovuti alla crescita esponenziale dei prezzi delle materie prime e mancanza di manodopera qualificata in grado di dare immediatamente una risposta. Si stanno strin- gendo enormemente i tempi per la conferma di un preventivo, con il rischio di che le aziende si espon- gano con l’acquisto dei materiali – parliamo comunque di imprese di modeste dimensioni, che magari non hanno neanche una capacità di stoccaggio. Questa oscillazione schizofrenica dei prezzi le obbliga a dover acquisire del materiale in tempi rapidi, e magari farne scorta, per poter poi rispondere in maniera puntuale alla richiesta dei clienti. Per non parlare del caro dell’energia e del carburante. Insomma, soltanto con il tempo sarà possibile capire che cosa comporteranno queste incognite per le imprese.

Foto presidenti intervista prati

I nuovi presidenti dei 6 Mestieri dell’unione installazione e impianti

Installazione e impianti

Presidente Mestiere Ascensoristi

Marcolini

Mara

Lazio

Presidente Mestiere Elettrici

De Angelis

Claudio

Lazio

Presidente Mestiere Elettronici

Vannuzzi

Alessio

Toscana

Presidente Mestiere Frigoristi

Corradini

Davide

Emilia Romagna

Presidente Mestiere Riparatori Elettrodomestici

Bellachioma

Lorenzo

Piemonte

Presidente Mestiere Termoidraulici e

Presidente Coordinatore Installazione e impianti

Pagliarani

Paolo

Toscana

 

Questo articolo è stato pubblicato originariamente sul numero 5/2021 della rivista. Clicca qui per abbonarti.

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