Pellet

L’Italia è prima in Europa per numero di apparecchi domestici a pellet installati. Secondo gli ultimi dati dell’AIEL, l’Associazione italiana energie agroforestali, sui consumi e sulla produzione regione per regione, il 99% dei complessivi 2,2 milioni apparecchi installati sul nostro territorio sono stufe, inserti, termocamini, cucine e caldaie con potenza inferiore a 35kW. Solo l’1% è composto da caldaie di potenza superiore.

Il consumo a pellet nel 2019 in Italia è stato stimato a 3,4 milioni di tonnellate e ha riguardato soprattutto il segmento del riscaldamento residenziale. L’aumento dei consumi rispetto al 2018 risulta trainato dai mesi di marzo, aprile e maggio, caratterizzati da temperature più rigide rispetto agli anni precedenti.                          

Le stufe a pellet, nel periodo che va dal 2010 al 2018 sono passate dal 6% al 20% rispetto al totale dei generatori di calore a biomasse legnose installati in Italia (in totale, circa 9,1 milioni nel 2018). Questo grazie anche al turnover tecnologico che ha interessato soprattutto gli apparecchi tradizionali, come i camini aperti, spesso alimentati a legna da ardere, sostituiti ora da nuovi apparecchi a pellet, automatici e con una tecnica di combustione evoluta.

Da un articolo  pubblicato nello speciale del magazine AgriforEnergy e online sul sito di AIEL, firmato da Diego Rossi, responsabile dell’ osservatorio statistico caldaie e biocombustibili e Matteo Favero, responsabile certificazione ENplus® e ariaPulita®, emerge che, tenendo conto dei cosiddetti “gradi-giorno” medi italiani – che quantificano la necessità di riscaldamento durante l’anno solare – e delle caratteristiche dei generatori, del loro numero, del relativo coefficiente di utilizzo giornaliero (dati Istat 2013), la riduzione del consumo legata a inverni più miti è bilanciata dal progressivo aumento dei generatori a pellet installati ex novo, o in sostituzione di altri apparecchi obsoleti, anche grazie al ricorso all’incentivo del Conto termico.

Secondo l’analisi dei dati legati a produzione e distribuzione comunicati a inizio 2020 dalle 86 aziende certificate ENplus® in Italia, emergono altre informazioni interessanti sulla diffusione del pellet su base regionale. Il pellet, commercializzato dalle imprese che compongono il campione di riferimento, è di oltre 1,2 milioni di tonnellate che corrispondono a più di un terzo del consumo totale in Italia. Osservando la distribuzione per macro-aree, a trainare i consumi di pellet certificato ENplus® sono il Nord Ovest (26,1%) e il Nord Est (25,2%) seguiti dal Centro Italia (17,2%), Sud (16,9%) e Isole (14,7%).

Questo valore mostra come i consumi si stiano indirizzando sempre di più verso pellet di qualità certificata, la cui combustione genera quattro volte meno PM10 rispetto ai pellet non certificati. Il consumatore sembra quindi muoversi in maniera sempre più decisa verso un prodotto sostenibile e di alta qualità.

 

 

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