AiCARR, ANGAISA, Aqua Italia, Assistal, Assoclima, Assotermica, CNA Installazione Impianti chiedono al governo un rinvio di almeno 6 mesi per il completamento al 30% dei lavori

Nelle scorse settimane il governo ha più volte accennato a una possibile proroga dell'attuale termine fissato al 30 giugno 2022 per il completamento del 30% dei lavori sulle unifamiliari subito dopo l'approvazione del DEF.

In un'interrogazione alla Camera il 30 marzo scorso, il sottosegretario Freni (MEF) aveva aperto uno spiraglio a una possibile proroga tuttavia non prima delle previsioni DEF per il 2022.

L'8 aprile Martina Nardi (Pd) e Alessia Rotta (Pd), rispettivamente presidente della Commissione Attività Produttive e presidente della Commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera dei Deputati avevano annunciato sulla questione Superbonus 110% e unifamiliari il raggiungimento di un accordo con il governo per l'introduzione, subito dopo Pasqua, di un decreto che prevede la possibilità di prorogare di qualche mese la data del 30 giugno 2022 per il raggiungimento della soglia del 30% di intervento realizzato per le case unifamiliari e che dovrebbe presumibilmente arrivare in Cdm il 21 aprile.

Infine, l'Onorevole Riccardo Fraccaro (deputato del M5S) sulla sua pagina facebook aveva annunciato lo stesso giorno, dopo i lavori in Commissione per il Dl Energia, l'impegno da parte del governo per una proroga, con il prossimo decreto di aprile, della scadenza del 30 giugno.

Ma in attesa di una proroga che ancora non arriva le associazioni della filiera termoidraulica, dalla fabbricazione e distribuzione alla progettazione fino alla costruzione e installazione di impianti (AiCARR, ANGAISA, Aqua Italia, Assistal, Assoclima, Assotermica, CNA Installazione Impianti) hanno chiesto a gran voce al governo la proroga del termine fissato a giugno per completare almeno il 30% dei lavori che interessano gli edifici unifamiliari.

Nel comunicato diffuso il 15 di aprile le associazioni hanno sottolineato l'importanza della proroga come unico modo per salvaguardare il circolo virtuoso innescato dagli incentivi del Superbonus 110%, specie nel rilevante settore delle villette unifamiliari. Dal requisito del 30 % del completamento dei lavori, previsto dalla legge di bilancio, dipende infatti l’applicabilità del Superbonus per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 per gli interventi di efficientamento energetico contemplati dal legislatore.

Gli edifici unifamiliari rappresentano il segmento di immobili maggiormente interessato dall’applicazione del Superbonus, come confermato anche dai dati più recenti diffusi da ENEA e a testimonianza di un segmento di mercato di estrema rilevanza, sia per i risultati complessivi dell’efficientamento energetico nazionale che per quanto riguarda il numero di imprese e operatori professionali coinvolti negli interventi.

La decarbonizzazione degli edifici

Tra le altre motivazioni alla base della richiesta delle associazioni di filiera vi è anche la necessità di accellerare il processo di decarbonizzazione degli edifici così come richiesto dalla stessa Comunità europea: “La recente comunicazione della Commissione europea - REPowerEU - mette ancor più in luce la necessità di adottare misure straordinarie per affrontare questo delicato momento, accelerando il processo di decarbonizzazione in corso. In questo senso gli incentivi alla riqualificazione energetica degli edifici sono un ottimo esempio di come si possano combinare gli obiettivi di crescita economica e riduzione dell’impatto ambientale, ma non possiamo trascurare il fatto che il quadro normativo si sia stabilizzato solo negli ultimi mesi e soprattutto che l’enorme difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali e componenti lungo tutta la catena produttiva stia rendendo di fatto impraticabile il rispetto del termine del 30 giugno. A ciò si aggiunge che l’incremento della domanda, trainata proprio dagli incentivi, sta creando difficoltà nel reperire professionisti, la maggior parte dei quali sono già gravati da carichi di lavoro importanti”.

Un difficile scenario congiunturale

La filiera conclude con una richiesta al governo che anche in queste ultime settimane ha dimostrato sensibilità al tema: “In considerazione del protrarsi di uno scenario congiunturale particolarmente difficile come quello attuale, riteniamo fondamentale una proroga al 31 dicembre 2022 per il completamento del 30% dei lavori. Sappiamo che diverse forze politiche si sono già mosse per far approvare questa proroga in tempi brevi e, a questo proposito, ci auguriamo di poter trovare conferme il più presto possibile. Come abbiamo già avuto modo di dire più volte ci teniamo a sottolineare che la filiera si mette a completa disposizione delle Istituzioni non solo per quanto riguarda gli incentivi, ma per tutta la complessa partita della transizione energetica”.

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