VCM luoghi pubblici e produttivi

Il Superbonus 110% sta incentivando l’edilizia privata, riuscendo a contenere i danni della filiera impiantistica. Secondo ANIMA Confindustria però necessario promuovere la stessa attenzione e specifici meccanismi di incentivazione anche al tema della ventilazione meccanica, soprattutto dei luoghi pubblici e degli ambienti industriali. Per quanto riguarda le strutture pubbliche l’impiego della ventilazione meccanica controllata può avere un ruolo importante, soprattutto nelle scuole: permetterebbe, infatti, a studenti, insegnanti e operatori scolastici di avvicinarsi al futuro rientro nelle strutture in maggiore sicurezza, e darebbe inoltre un contributo alla transizione ecologica riducendo gli sprechi di energia termica legati alla ventilazione tradizionale.

“Riteniamo che sia fondamentale – ricorda, il Presidente di ANIMA Confindustria, Marco Nocivelli – negli edifici pubblici ad elevato affollamento e permanenza, promuovere l’installazione dei sistemi di ventilazione meccanica controllata e purificazione dell’aria, come da tempo ribadisce Assoclima, l’associazione dei costruttori di sistemi di climatizzazione federata ad ANIMA, così da assicurare i necessari ricambi d’aria in ambiente e senza sprechi di calore; le certificazioni volte ad assicurare il benessere degli occupanti possono essere una linea guida per l’identificazione dei parametri di riferimento per la IAQ (qualità dell’aria interna), e potrebbero essere parte delle attività incentivabili. Apprezziamo l’impegno della regione Marche in questa direzione, che ha recentemente avviato un bando per migliorare la qualità dell’aria nelle scuole tramite ventilazione meccanica”.

Un aspetto poco preso in considerazione è rappresentato poi dalla climatizzazione degli ambienti industriali, per i quali, in Italia, vengono prodotte tecnologie leader a livello mondiale. Si tratta di prodotti installati nella gran parte dei capannoni e dei magazzini delle industrie di ogni tipo, negli hangar e nelle officine ferroviarie, ma anche in grandi ambienti come chiese, ospedali, aeroporti e molto altro ancora. “La nostra richiesta – prosegue Nocivelli – è che vi sia un’analoga attenzione alla dotazione di tecnologie per il comfort di chi opera negli ambienti industriali. Sarebbe infatti anacronistico avere siti produttivi all’avanguardia in termini di processi produttivi e di macchinari, ma con un livello di comfort delle persone che vi lavorano non all’altezza. E quindi, nel tempo, una conseguente perdita di produttività del sistema”.

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